Difendere l'Orsa
DIFENDERE L' ORSA
Il Presidente della Provincia di Trento continua a sostenere che l'orsa Jj4 deve essere uccisa, a seguito del terribile incidente che ha provocato la morte di un escursionista.
Ormai nel susseguirsi frenetico di queste settimane si sono letti e ascoltati molti interventi: dalle associazioni animaliste, che hanno anche cercato altre opzioni all'abbattimento, ad esempio trasferimento in un rifugio protetto o in parchi esteri (Germania, Giordania), da altre figure istituzionali, come in Campania dove è stato proposto di accogliere nei loro parchi l'orsa, dall'Ordine dei Veterinari, che hanno proibito di praticare eutanasia a Jj4. A ciò si aggiungono poche e rare dichiarazioni da parte del governo, mentre domina la voce potente del Presidente della Provincia di Treno che non solo chiede l'abbattimento di Jj4, ma anche di almeno altri 50 orsi.
A mio avviso, occorre tener conto che Jj4, molto probabilemnte, è intervenuta per difendere i tre suoi piccoli di due anni ; ed è noto che la madre degli animali difende i "figli" con tutte le sue forze. Pertanto l'orsa non deve, assolutamente, essere uccisa, in quanto non ha agito per "crudeltà" o aggressività gratuita ma per autodifesa dei figli.
Si afferma ciò, considerato che:
- anche gli animali hanno diritto a difendere i loro figli;
- è necessario lasciare libera l' orsa al più presto,onde evitare la morte per fame dei piccoli di due anni
- occorre sospendere ogni politica scleerata disterminio intensivo dei grandi carnivori.
Del resto, sono state emanate leggi per la difesa degli orsi e dei lupi e tali leggi dovrebbero essere rispettate da tutti.
Per quanto riguarda il parco è necessario che vengano messe persone qualificate per custodirlo: è evidente nelle polemiche diqueste settimane infatti che il grande imputato non è affatto l'orsa, ma il sistema di gestione del parco nel Trentino.
Occorre mettere in luce le carenze istituzionali se si vuole evitare altri morti umane e altre campagne di sterminio di massa della fauna:
- sistema di guardie del parco
- inaccessibilità di aree agli escursionisti
- corsi di formazione per gli escursionisti.
La montagna è un luogo di libertà ma anche di responsabilità, l'uomo non può continuare a considerari mero signore e padrone della Natura, visto tra l'altro che la Natura stessa sta mostrando chiaramente l'esatto contrario. Non si accede alle aree di alto mare senza patente nautica, perché mai la montagna deve continuare ad essere considerata un parco divertimento dove siaccede senza specifica formazione?
Il CAI in questo ha un importante ruolo, al momento non è stata rilasciata nessuna dichiarazione dalla sede centrale né dalle sedi locali, spicca solo tristemente l'appello allo sterminio di Messner. Sono convinta che chi frequenti responsabilmente la montagna, lo faccia con amore e rispetto, questo messaggio solo il CAI può davvero trasmetterlo, dovrebbe far sentire la sua voce insieme a tutte le altre associazioni ed istituzioni, o diventa un silenzio assordante da parte di chi promuove il responsabile e consapevole accesso alle nostre splendide Alpi e ai nostri meravigliosi boschi, non meno belli, anzi il contrario, se accolgono i grandi mammiferi.
Occorre salvaguardare l’Uomo, occorre difendere la Natura, insieme.
Cesira Ansaldo
Anna Cristina Meinardi