Le vicende storiche dell'area della Val Roya
LE VICENDE STORICHE DELL' AREA DELLA VAL ROYA
I più antichi esseri umani che vissero in Liguria, trovarono rifugio nelle caverne che si trovano alla base delle pareti rocciose e lungo la costa; alla fine dell' ultima glaciazione del Wurm, gruppi di cacciatori si diressero verso l' interno (10.000 – 7.000 a. C. all' incirca); più tardi (5.000 a. C. All' incirca) giunsero i primi coloni che provenivano, per via marittima, dall' area egea; essi portarono "l'invenzione" dell' agricoltura, dell' allevamento e della costruzione di oggetti in ceramica.
Dopo l' età neolitica si iniziò ad utilizzare i minerali; le Alpi Liguri sono povere di minerali metalliferi, comunque si ricercò rame, stagno, argento e piombo. Le migliaia d' incisioni che si trovano in Valle Meraviglie e nella Valle di Fontanalba e che raffigurano animali corniformi, armi (pugnali alabarde) e aratri, testimoniano la presenza umana nell' Alta Val Roya.
A partire del IV secolo a.C. L' ultima ondata migratrice dei Celti prese stabile sede nella Gallia meridionale e nell' Italia settentrionale, le tribù Liguri circondate a nord e a ovest dai Celti si concentrarono nell' area delle Alpi Marittime e dei monti che sovrastano le due riviere: in età romana i Liguri cercarono di contenere l'avanzata degli eserciti romani: la penetrazione romana si verificò, inizialmente lungo la costa, successivamente, durante il governo di Augusto, le legioni romane conquistarono tutto il bacino del fiume Roya; durante l' impero furono costruite numerose strade: la via Julia Augusta costruita durante il governo di Augusto tra il 13 e il 12 a.C.; la strada partiva da Piacenza seguiva, il tracciato della via Postumia, passava per Aqui, proseguiva per Vado e proseguendo lungo la riviera ligure di ponente, si spingeva fino al Varo e si congiungeva con la via Domitia; un' altra strada da Borgo S.Dalmazzo, risaliva la Valle Vermegnana sino al Colle di Tenda e ridiscendeva lungo la vallata del fiume Roya sino a ricongiungersi sul litorale ad Albintimilium alla via Julia Augusta (successivamente chiamata via Aurelia) e proseguiva per Nizza e il Varo.
I Romani crearono la Civita Intemeliorum che comprendeva la Valle Roya e il nizzardo, capoluogo era Albium Intemelium (Ventimiglia) dopo la caduta dell'impero romano d' Occidente, la Liguria fu invasa dagli Ostrogoti , dagli Eruli e dai Goti, quindi fece parte dell' impero d' Oriente e venne costituita la provincia di Liguria. Nel 641 il re longobardo Rotari occupò la Liguria e costituì la provincia di Liguria; nell’anno 774, Carlo Magno incluse la Liguria nella Marca della Tuscia e Ventimiglia fu eretta a Contea con giurisdizione su tutto il bacino della Roya; dopo la morte di Carlo Magno la Provenza fa parte del dominio imperiale di Lotario e nel IX secolo i Saraceni s'insediano su un tratto della Provenza (Frassineto).
Alla morte di Lotario la Provenza è annessa al Regno dei Franchi, sotto il governo di Carlo il Calvo, quindi la Provenza è governata da Carlomanno (880-884) quindi da Carlo il Grosso (884-888); dopo la sua morte crolla l'impero carolingio; buona parte dell' aristocrazia feudale franca rifiuta il giuramento di fedeltà all'imperatore, diventa governatore il conte di Provenza e riesce a sconfiggere i Saraceni, e , quindi la Provenza è governata dai suoi discendenti.
Nel 1257 assunse il governo della Provenza il conte Carlo I d' Angiò. A partire del secolo XIII, Genova cerca di occupare Ventimiglia; finalmente nel 1262 a Aix viene stipulato un accordo con i conti di Provenza per la spartizione del territorio: Genova conserva il territorio di Ventimiglia e di Monaco; Tenda e la Briga restano in possesso dei conti di Ventimiglia, alla Provenza ottiene il territorio che comprende Sospel - Breil - Sospel – Fontan – Saorge; pertanto con l' accordo di Aix venne attuato uno smembramento della contea di Ventimiglia: alla Provenza venne annessa la parte centrale della Valle, quella inferiore passò a Genovesi, l' alta valle con Tenda e La Briga, divenne la "Contea di Tenda" governata dai conti di Ventimiglia e rimase indipendente.
Con l'ascesa di Napoleone I Bonaparte, nel 1794 il Nizzardo e l' estremo ponente ligure furono occupate dalle truppe francesi; nel 1797 fu costituita la Repubblica Ligure. Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, i territori dell'antica contea di Ventimiglia entrarono a far parte del Regno Sardo - insieme all' alta e media Roya, mentre la bassa Roja fu annessa alla provincia di Sanremo.
Il problema della Val Roya venne nuovamente riproposto nel 1860, quando, dopo gli accordi con Napoleone III, che prevedevano la cessione del Nizzardo a conclusione della guerra contro l' Austria; il 24 febbraio 1860 il ministro francese Thouvenel, inviò a Torino, Talleyrand, con una nota nella quale si chiedeva da parte francese la cessione della Savoia, del Nizzardo, vennero ceduti alla Francia anche Sospel, Breil, e Saorge, mentre Briga e Tenda rimasero al regno Sabaudo. Gli accordi furono siglati il 24 marzo 1860 e fu sancito la cessione alla Francia di Nizza e della Savoia. Si oppose al passaggio di Nizza alla Francia, Garibaldi che era nato a Nizza; il 15 e il 16 aprile 1860 fu indetto un plebiscito votarono l' annessione alla Francia 25.743 votanti i no furono 160, 30 le schede nulle. Continuarono a far parte del regno sabaudo Tenda e Briga, le riserve di caccia del sovrano nell' alta Tinea e nell' alta Vesubia e l'abitato di Mollières; infine, rimanevano alla Francia il medio bacino della Roya con Breil, Saorge e Sospel; l' alta val Roya restava all'Italia.
Ben presto, però, sorsero nuovi problemi, soprattutto per quanto attiene la viabilità, considerato che la strada che si snoda lungo il Roya è la via più diretta tra il Piemonte e la Liguria occidentale; furono siglati diversi accordi; nel 1875 per quanto attiene nel tratto da Breil al confine italiano, il 6 giugno 1892 per la costruzione della ferrovia secondo il percorso Cuneo -Breil – Nizza e Cuneo - Breil – Ventimiglia; l' unico progetto che ebbe esecuzione fu la linea ferroviaria Cuneo – Ventimiglia (1928).
Nel settore italiano tra il 1910 e il 1917 furono costruite tre centrali idroelettriche (la prima venne costruita a S. Dalmazzo di Tenda tra il 1910 e il 1914); e furono costruite le dighe a dieci laghi della Valle Meraviglie , in tal modo venne attuato un importante complesso idroelettrico che era utilizzato dalle principali ferrovie del Piemonte e della Liguria oltre la Cuneo-Ventimiglia e le più importanti fabbriche, i cantieri navali di La Spezia e gli stabilimenti chimici della Montecatini. Tutto il territorio è stato ceduto alla Francia con il trattato siglato il febbraio 1947.
Per quanto si tratta dei problemi della frontiera in Val Roya, Sidney Sonnino,alla fine del 1918 propose la rettifica di confine; fu costituita una Commissione e si propose una serie di modifiche sia per quanto riguarda le comunicazioni e le questioni geografiche-strategiche in base all' art 3 del trattato del 24 marzo1860; il progetto non ebbe seguito per la risposta negativa da parte della Francia.
La Commissione italiana fece le seguenti proposte:
1) Minima: inclusione nel nostro territorio di tutta la valle Roja e delle alture che la dominano immediatamente ad occidente, in modo da sopprimere il cuneo che attraversa la valle stessa da S. Dalmazzo di Tenda a Piena.
2) Mediana: Inclusione nel nostro territorio di tutto il bacino del Roya, e perciò anche del suo affluente il Bevera, in modo da eliminare ogni controversia circa il regime delle acque dei due fiumi.
3) Massima: Spostamento del confine a sud del bacino del Bevera, spostandole verso occidente, sino al mare, portandolo a Capo dì Aglio, o anche un poco più a Oriente di Capo d’Aglio, ma in modo da attribuire all'Italia i territori di Mentone e di Roccabruna (1)
Il progetto venne respinto dalla Francia ((7 gennaio 1919) per cui la frontiera delle Alpi Marittime rimase immutato sino alla seconda guerra mondiale, quando, con il Trattato del febbraio 1947, tutta l' alta e media Roya fu ceduta alla Francia.
NOTE
- ïG. Ugo Il confine italo-francese, Ed.Xenia;
- ïGuida Alpi lLiguri, La preistoria nelle Alpi Liguri; Redazione di Carlo Ferrari, C.A.I., 1981
BIBLIOGRAFIA
G.. Ugo Il confine italo-francese, Ed.Xenia.
SITOGRAFIA
1) Pierluigi Casalino, La Val Roya e le vie della storia, Sanremo news
2) I colli principali della storia - Col diTenda