Il "Grand Canyon" nizzardo.

Il "Grand Canyon" nizzardo.

L'escursione alle "Gorges" de Daluis è  veramente splendida! Un Gran Canyon rossastro e selvaggio alle porte della Provenza, un tortuoso labirinto di roccia e profonde gole incassate in pareti a strapiombo.
Partendo da Sanremo ci si immette sull’ autostrada  sino a Nizza e si esce al casello S.Isidore-Trinitè, si svolta a  destra e si procede sulla superstrada lungo il fiume Var, si risale la vallata, sino al grazioso centro medioevale di Entrevaux. Quindi  si prosegue sulla D 902, spettacolare strada che si snoda attraversando  le gallerie scavate nella roccia rossa. Si arriva – infine - al punto di partenza: le gorge du Daluis sono  delle immense pareti tagliate nello scisto rossastro, al fondo dei "canyons" scorre impetuoso il Var, che poi si distende lungo la vallata, in alto si scorge il sentiero che serpeggia,  attraverso la terra rossa, antico passaggio dei contrabbandieri.
Il sentiero, specie nella prima parte del percorso, si snoda attraverso un bosco di pini e castagni; la salita è piacevole e non presenta alcuna difficoltà. Dopo circa un'ora si giunge ad una antica capella rurale, davanti alla capella una fontana-abbeveratoio e, di fianco, una casa colonica., quindi, ci si dirige in direzione delle "gorges,"   color rosso cupo, ricoperte da una scarsa vegetazione.
Il bosco, ormai, è scomparso; si raggiunge il "Pont Sublime" da dove si può ammirare, in tutta la loro maestosa bellezza, le "gorges" e, in basso, le acque limpide del Var, che riflettono la vegetazione circostante assumendo un colore  tendente al verde. 
La formazione  rocciosa risale a circa 250 milioni di anni fa, quando non esisteva ancora l'attuale sistema montuoso, ma tutta l'area era occupata dal mare, i sedimenti accumulatisi sul fondale marino, sono, successivamente, emersi ed   hanno costituito l'attuale sistema montuoso; il color rosso della roccia è dovuto alla presenza di ferro e a fenomeni idro-termali. Scavate dal Var nel terreno  picchiettato da macchie di vegetazione, le gorges di Daluis costituiscono uno spettacolo severo e grandioso.
In passato si trovavano nel sito delle miniere di rame; osservando attentamente la roccia si possono notare ancora  le due aperture  della miniera; in lontananza si scorgono alcuni villaggi ormai abbandonati e, verso nord est, si staglia il monte Mounier, la vetta più elevato del gruppo montuoso; lungo il sentiero, rocce bianche, rosse, verdastre hanno richiamato alla nostra mente il susseguirsi delle ere geologiche e il trascorrere infinito del tempo; di possono ammirare le rocce e le diverse configurazioni del luogo susseguitesi nel corso delle ere geologiche. Conclusa l'escursione, si torna a Entrevaux piccolo centro che ha mantenuto, inalterata, la struttura medioevale, con il castello posto in cima alla montagna che sovrasta la cittadina.
Durante l’ impero romano esisteva la cittadina di “Glande,” considerata un punto strategico, poco distante, in basso, dall’ attuale borgo; durante il Medievo, a causa delle numerose razzie, la popolazione abbandonò “Glande” e si stanziò dove ora, si trova Entrevaux. Nel  1536, Carlo V,  sovrano della Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, attaccò il re di Francia, Francesco I e invase la Provenza. La popolazione di Entrevaux, combattè con grande coraggio; terminata la guerra, il sovrano francese concesse privilegi e esenzione dal pagamento delle tasse.
 Durante il regno di Luigi XIV,  nel 1690, venne edificata la cittadella per opera dell’ingegnere Vauban. Nel 1794, durante la guerra di successione spagnola, Entrevaux resistette agli assalti delle truppe del duca di Savoia alleato all’ imperatore d’ Austria. Infine, durante la prima guerra mondiale, la cittadella ospitò degli ufficiali tedeschi prigionieri.
Attualmente Entrevaux è un vero gioiello, le case sono alte e strette, i viottoli tortuosi; il borgo è immerso  in mezzo agli uliveti, incastonato nella pietra calcarea; si può visitare:
  1. la cattedrale di architettura gotica, con quadri del XVII secolo e l’organo;
  2. la cittadella: per giungervi occorre percorrere, a piedi,  la strada di circa 800 metri che s’ innalza dal borgo; si possono visitare i torrioni e i sotterranei e contemplare un meraviglioso panorama;
  3. il museo della polveriera situato nella polveriera costruita alla fine del XVII secolo.


L’’escursione è priva  di difficoltà tecniche, ma unica per la straordinaria ricchezza storica e naturalistica del territorio, facile e aperta a tutti; offre  un panorama dal selvatico fascino. 
Difficoltà E.
Durata dell’ escursione circa due ore e mezza.

Durata della visita a Entrevaux circa due ore.