Polifemo
POLIFEMO
Un cinghiale è venuto nella mia campagna queste’estate, con i piccoli: hanno mangiato i frutti caduti per terra, e resti delle verdure che metto nella compostiera; non hanno creato danni, né all’orto, né di altro genere; mia figlia li ha visti davanti a sé una sera che era andata in campagna, è rimasta ferma, gli animali anche e poi velocemente sono scappati.
Improvvisamente da tre giorni non vengono più avendo sentito dei cani che abbaiavano; temo che siano stati uccisi; personalmente ritengo che gli animali, soprattutto i mammiferi, abbiano diritto a vivere. Purtroppo, si sono verificati numerosi incendi che hanno colpito i boschi, per cui è difficile trovare cibo e gli animali si avvicinano alle case. Se si invocano stragi di cinghiali per la peste suina, direi che forse è mancato qualcosa a livello di profilassi veterinaria, anche e soprattutto negli allevamenti di suini. In ogni caso è questione sanitaria, ma mi sembra, per esperienza personale, che invocare il “pericolo” rappresentato dai cinghiali per la vita umana sia semplicemente fuori luogo, basta tenere un comportamento adeguato e difficilmente il selvatico attacca, lo fa solo se si sente minacciato e in pericolo, è una difesa non un attacco.
Purtroppo, molte persone e uomini politici, vogliono uccidere “tutti” gli animali che vivono nei nostri boschi, sostenendo che sono pericolosi e che uccidono gli animali delle greggi. Ma le greggi si possono difendere con i cani abruzzesi e quelli dei Pirenei che difendono il gregge in modo esemplare; se le greggi sono lasciati nei prati basta mettere delle reti elettrificate. Gli animali “cinghiali, lupi, orsi” non sono “assassini”; occorre che tutti, soprattutto i politici, non sostengano più paure insensate.
Gli animali selvatici non sono malvagi; anche loro hanno emozioni e occorre affrontarli in modo adeguato per non spaventarli.
Non sono “esseri” privi di coscienza o di intelligenza, consiglio lo splendido documentario della BBC “Gli Einstein della natura” per comprendere che noi “umani” non siamo depositari dell’intelligenza, della saggezza, dell’evoluzione, né i “padroni” della Natura. Capirlo sarebbe forma di umana o meglio naturale intelligenza.