Un escursione alla Melosa
UN'ESCURSIONE ALLA MELOSA.
Una assolata domenica di fine luglio, un cielo terso, il richiamo verso verdi frescure montane......ed ecco che -con mia figlia- si è deciso di tornare alla Melosa, splendida perla del nostro entroterra, fitta di vegetazione, incastonata tra le vette del Toraggio, di Pietravecchia, di cima Marta...percorrendo l’ampio sterrato che porta ai Grai e ai Balconi di Marta.......ed anche per trascorrere momenti piacevoli nella calda accoglienza del Rifugio Allavena.
Ma. Parecchi intoppi lungo la strada........
Per iniziare: salendo lungo la statale della Valle Argentina, abbiamo costeggiato il fiume e abbiamo notato che sono ancora rimasti, lungo la riva e il letto del fiume, numerosi accumuli di pietre e detriti che in, parecchi punti, ostacolano lo scorrere dell'acqua; inoltre, la strada che conduce alla Melosa avrebbe urgente bisogno di essere sistemata, vista la presenza di numerose e profonde buche, che rappresentano un serio pericolo per auto e soprattutto per moto e biciclette. E ancora: si dovrebbe intervenire dove si trovano delle frane sia pure di piccola dimensione; occorre pure considerare che, soprattutto i motociclisti, percorrono la strada molto velocemente, ignorando le elementari leggi della prudenza lungo i numerosi tornanti (si ricorda che in diversi punti la strada è senza protezione a valle) rischiando di causare gravi incidenti (e si parla per esperienza diretta!).
E' anche necessario, che -almeno durante il week end- vigili del fuoco o polizia stradale siano presenti al Colle dove si trovano numerose vetture (circa un centinaio) parcheggiate lungo la strada; inoltre, sulla strada sterrata che conduce al rifugio Grai si accavallano macchine, jeep, ciclisti e motociclisti; specie quest'ultimi sono pericolosi per coloro che percorrono lo sterrato a piedi poichè parecchi salgono in gruppo molto veloci.
Chi si reca in montagna dovrebbe apprezzare la serenità dei luoghi ed essere interiormente animato da un senso di pace e aperto a contemplare la bellezza che offre la natura nei boschi, nei fiori, nei profumi. Non certo incoraggia un traffico polveroso e potenzialmente pericoloso ed incontrollato. La montagna è di tutti, certo, tuttavia non è la Natura ad appartenere all’uomo, piuttosto il contrario: salvaguardia ambientale, difesa del territorio, messa in sicurezza dei percorsi sono un dovere per le Amministrazioni, il rispetto per la Natura è un dovere per tutti.
Cesira Ansaldo
Anna Cristina Meinardi