Escursione a Monte Ceppo



ESCURSIONE A MONTE CEPPO


Monte Ceppo (1627 m.) si eleva maestoso sul displuvio tra la Valle Argentina e la Val Nervia e domina  tutte le cime circostanti; dalla cima  si può osservare un interessante panorama delle Alpi Liguri meridionali: il monte Toraggio e il Pietravecchia ( a NO), separati dalla gola dell' Incisa; oltre ad estendersi fino alle vette della Valle Meraviglie: Gran Capelet,  monte Bego e cima Marta; in direzione Est il monte Saccarello, il Frontè, il Mongioie; infine il litorale, che nelle giornate limpide è visibile sino a Genova.


PERCORSO:

Partendo da Sanremo si sale a Ceriana e si prosegue in direzione di Bajardo; giunti a Passo Ghimbegna si svolta a destra proseguendo sino a un bivio, tralasciata la diramazione che scende a Badalucco, si prosegue   sino a San Giovanni dei Prati, dove sorge una chiesetta eretta dai Benedettini,  nel 1527 e dove si festeggia il Santo il 24 giugno.

Lasciata la macchina, si segue il sentiero a Ovest, quindi si devia a sinistra per giungere all' anticima (1612m.),  sboccare all' insellatura sommitale, quindi raggiungere la vetta.

Facile percorso; è, comunque, opportuno essere adegutamente equipaggiati: scarponi da trekking, calze di lana, felpa o pile, giacca, occhiali da sole.


Tempo circa un'ora;

Difficoltà   F.


   Giunti a passo Ghimpegna si può proseguire verso Bajardo; il territorio del villaggio è stato abitato sin dai tempi preistorici ed è stato luogo di culto dei druidi, c'era anche un tempio dove si praticava il culto del Sole e della natura. Il borgo ha  il carattere tipico  dei villaggi liguri: stretti vicoli, con case collegate tra loro da archi.

Alla sommità del colle si trovano i resti della chiesa parrocchiale di San Nicolò distrutta dal terremoto del 1887; la chiesa è stata ricostruita al centro del borgo; dall' alto del colle si può godere del  spettacolare  panorama delle Alpi Marittime.


Bajardo è celebre per la festa del „Ra Barca“, che si celebra la domenica di Pentecoste, quando il borgo si anima di musiche, canti e danze, intorno ad un alto tronco di pino – l’albero di Pentecoste- innalzato sul sagrato della chiesa. Il fusto simboleggia l'albero maestro di una nave e rievoca la storia dei marinai della Repubblica Marinara di Pisa che salivano nei boschi di Bajardo per rifornirsi di legname che serviva a costruire le navi che portavano i crociati in Terrasanta. I canti rievocano un’antica storia d’amore: al tempo della prima crociata, quando il Conte Rubino uccise, dacapitandola, la più giovane delle sue figlie, che era fuggita nei boschi per raggiungere un marinaio pisano di cui era innamorata. Il corpo della giovane donna era stato portato avvolto da un manto bianco sul sagrato della chiesa, dove – a ricordo della tragica morte- ancora oggi di innalza l’albero di Pentecoste, con in cima un ramo verde a simbolo della testa della sfortunata Angelina. La festa vede gli abitanti del borgo vestiti con abiti medioevali e le donne intonare canti medioevali intorno all’albero della Pentecoste.