I cambiamenti nel Trentino Alto Adige dopo la tempesta di Vaia

 



I CAMBIAMENTI   NEL TRENTINO ALTO  ADIGE DOPO LA TEMPESTA DI VAIA


Tre anni fa, il 18 ottobre 2018, la tempesta Vaia ha  abbattuto milioni di alberi nel Trentino Alto Adige, il Corpo Forestale e dei volontari hanno provveduto alla raccolta del legname; purtroppo, le necessarie operazioni di bonifica e pulizia hanno avuto pesanti ripercussioni sul territorio: nel  Cadore, nell' Altopiano di Asiago, si procede ancora alla raccolta del legname con modalità devastanti per l’ecosistema, in quanto i camion procedono su nuove strade, o piste, provocando  gravi danni.

I tronchi, soprattuttto nellì Altopiano di Asiago, sono raccolti con appositi macchinari che tagliano le piante e le scortecciano, lasciando spesso il terreno in condizioni critiche; i tronchi -una volta recuperati- sono portati sulle strade e caricati su autotreni, dividendo i tronchi tra le diverse ditte, italiane ed estere, che acquistano il legname.  Detto in modo diverso, il legname è utilizzato per un  business, ciò che conta  è il denaro; non si tiene conto dei danni che si provocano e del rischio che  una larga parte del territorio non sarà più utilizzabile: si dovrebbe rifletttere che un bosco ha un' importanza vitale e non può essere considerato come una „cosa“ qualsiasi.

Lo scorso anno, quando è scoppiata la pandemia, si sono spesi fiumi di parole per sostenere  che, quando la pandemia fosse scomparsa, si sarebbe dovuto seguire nuove modalità di gestione dell‘ecosistema; invece  si sono affermate  unicamente le questioni economiche in tutti i settori, si sono violati  principi legislativi ed etici per salvaguardare ed estendere la globalizzazione. Non si è verificata alcuna "trasformazione", di contro si è perseguito l’interesse meramente economico dell’immediato con gli stessi sistemi del passato.