Monte Grammondo

MONTE GRAMMONDO

Con partenza da Sanremo si prosegue sull' autostrada sino a Ventimiglia, usciti dal casello ci si immette sulla statale che collega con il Piemonte (seguire il cartello segnaletico "Limone"); la strada rimonta seguendo il corso del fiume Roya, giunti a  Olivetta San Michele inferiore si svolta a sinistra, giunti ad Olivetta San Michele superiore, si scende alla frazione Torre, si attraversa il torrente Bevera sul ponte Ronconi (all' inizio del ponte c'è una bacheca che ricorda il passaggio di un gruppo di ebrei che hanno tentato la fuga dall' Italia).
Dal ponte s'inerpica un sentiero, che -zigzagando tra gli ulivi e un fitto bosco di pini e lecci-   prosegue attraverso pietraie e fasce, un tempo coltivate a vite ed ora in uno stato di completo abbandono. Giunti a un bivio, si segue il sentiero a destra che giunge sino al rifugio Gambino che si trova su un pianoro terrazzato. Il Il rifugio è stato inaugurato il 29 agosto 1980 dalla sez. CAI di Ventimiglia ed è dedicato alla memoria dell'alpinista Patrik Gambino, socio del CAI e del CAF, caduto nel gennaio 1980 sulla parete nord del Cervino; il rifugio è stato recentemente ristrutturato, non è custodito(m. 1015), fuori c'è un portico ed un tavolo con delle panche.
Dal rifugio Gambino, seguendo il sentiero, si  prosegue  e si giunge presso a delle  casermette abbandonate, si prosegue  sino  alla vetta del monte Grammondo   (1389 m.).
Escursione priva di difficoltà tecnica, occorre un certa preparazione tenuto conto della  lunghezza del percorso. 
Tempo di percorrenza in salita ore quattro circa.
Difficoltà S.

E' possibile seguire altre vie: dalla Mortola superiore e da Villatella,

Il panorama dalla vetta è splendido: sono visibili, il mare,  Ventimiglia, la foce del Roja, Monte Agel, Sainte Agnes, Breil, Fanghetto, l'arco delle Alpi Liguri e delle Alpi  Marittime; sulla vetta si trova una croce su basamento di pietra e cemento ed una targa che ricorda l' alpinista Patrik Gambino.
Lungo il percorso  si possono vedere degli  affioramenti rocciosi che consentono di    stabilire l' evoluzione di questa parte delle Alpi e osservare la dorsale del Grammondo formata da rocce sedimentarie stratificate, le più antiche risalgono al Triassico superiore, le più recenti al Cretacico  superiore (66 milioni di anni fa); sono presenti reperti della microfauna fossile (ammoniti e coralli).
Si consiglia di effettuare l' escursione nel periodo metà maggio/giugno per ammirare la meravigliosa fioritura della peonia officinalis selvatica di color rosso cremisi.
E' opportuno avere un equipaggiamento da montagna: scarpe da trekking, pantaloni lunghi, mantella impermeabile, occhiali da sole, crema protettiva e portarsi  acqua e cibo per un picnic.