Il Rifugio Migliorero
IL RIFUGIO MIGLIORERO
Una fine settimana di settembre alla riscoperta di uno dei luoghi più incantevoli delle Alpi del cuneese: il vallone dell'Ischiator. A sole tre ore di macchina da Sanremo si entra in un grandioso anfiteatro glaciale, dai folti prati erbosi, costellati ai lati dai rododentri - che ricoprono in luglio i declivi con un folgorante manto rosso. Al centro si staglia un rifugio unico nel suo genere: il Migliorero, quasi un castello medioevale gotico, che sorge au un poggio che s’innalza presso il lago inferiore dell'Ischiator.
Il rifugio Migliorero
Da Borgo S.Dalmazzo si imbocca la statale che percorre la Valle Stura e che si dirige verso il Colle della Maddalena, superato Demonte, si prosegue sino a Pianche e ci si inoltra nel Vallone dei Bagni di Vinadio; qui giunti, si prosegue per la borgata di Besmorello e, successivamente, si segue lo sterrato (in buone condizioni di percorrenza) sino ad una catena che impedisce il transito alle vetture; poco prima della catena si trova un parcheggio (non molto ampio). Si percorre, poi, a piedi, un tratto di sterrato e si prosegue sul sentiero che s'inoltra nel Vallone dell'Ischiator, lungo un pianoro percorso da un ottimo sentiero: attraversato due volte il rio su ponticelli, dopo il secondo attraversamento ci si dirige a sinistra e, in breve, si raggiunge il Rifugio Migliorero (dedicato alla memoria dell'ing. Guglielmo Migliorero ); situato su una piccola altura arrotondata, posta al centro del vallone, a 2100 metri di quota, sulla sponda del Lago inferiore dell'Ischiator.
Percorrendo il lungo ripiano "pascolivo", si scorge, in lontananza, il rifugio: una grande costruzione in pietra a tre piani che s'innalza in mezzo ai larici; visto da lontano sembra un castello abitato da gnomi e fate, immerso in una atmosfera di sogno senza tempo. Giunti al rifugio si è accolti con familiarità dal custode; la sala da pranzo e l'ampia cucina sono state ristrutturate e rese maggiormente confortevoli; anche il vasto camerone non esiste più, al suo posto vi sono camere a quattro e sei posti; grazie all'impianto solare è disponibile l'acqua calda e, nel locale a piano terra, è stata ricavata una doccia; le modifiche non hanno mutato la struttura dell'edificio, che non si è trasformato, come spesso accade, in un "albergo di montagna", ma ha mantenuto intatto lo stile di conduzione e l'atmosfera tipica dei rifugi alpini. L'ampia cucina, infatti, come in passato, è a disposizione degli ospiti che devono provvedere "in proprio" a preparare il cibo; le camere, pur confortevoli, hanno mantenuto uno stile "spartano."
Partendo dal rifugio, possono essere effettuate molteplici escursioni; si indicano quelle maggiormemte remunerative:
- Passo di Laroussa; dal rifugio si scende al lago inferiore dell'Ischiator, superato il quale, si perviene subito ad un bivio, a destra il sentiero che s’innerpica ai laghi dell’Ischiator (mediano e superiore), a sinistra quello che sale al Laroussa. Preso quest’ultimo, si sale per un comodo sentiero, tra macchie di rododendri e di mirtilli, si raggiunge una conca detritica che si percorre in falso piano, fino al punto in cui si incontra una biforcazione da cui parte a destra il ripido sentiero per il lago. Proseguendo invece per il sentiero principale, comoda pista in cui si riconosce la mano esperta degli alpini, si giunge – con erta salita finale - al passo di Laroussa (dal rifugio circa due ore). Da questo punto si può ammirare l’ampio vallone del rifugio del Laus, mentre si intravvedono in lontananza le casermette militari e la cima dell’Argentera, sulla destra si staglia la cresta del Laroussa. Al rientro, è possibile completare l’escursione, con una deviazione verso il lago di Laroussa: il sentiero si presenta assai ripido e – a tratti detritico - ma senza difficoltà. La fatica è premiata dalla vista del piccolo occhio del lago alpino, posto sotto le grandi morene glaciali del monte Laroussa; territorio eccellente per vedere camosci e stambecchi.
Purtroppo la discesa al rifugio è stata funestata da un’improvvisa e violenta grandinata, seguita da un temporale con scrosci di pioggia gelata; arrivo al rifugio del tutto zuppe, rinfrancate comunque dall’accoglienza degli ottimi gestori.
Difficoltà EE
- Lago superiore dell'Ischiator: dal rifugio si scende al lago inferiore dell'Ischiator, superato il lago si sale, con numerosi tornanti verso il Lago mediano dell' Ischiator; dopo il lago mediano, il sentiero prosegue lungo un ripido pendio detritico ( d’ estate possibilità di residui di neve); si supera un gradino roccioso (occorre procedere con prudenza) e si perviene, in breve, al Lago superiore dell'Ischiator. Le acque del lago, di un color azzurro intenso, creano un profondo contrasto con il paesaggio circostante costituito da enormi massi; sulla sinistra si può ammirare il monte Corborant (3010 m.); una delle vette più significative della catena. Volendo si può proseguire lungo la traccia di sentiero che passa sulla sponda settentrionale del lago e salire al Passo dell'Ischiator ( la salita è piuttosto ripida).
- Tempo di percorrenza dal rifugio 2.30/tre ore circa.
Difficoltà EE
Le suddette escursioni appagano pienamente l'animo di chi percorre i sentieri, a tratti impervi, che si snodano in un ambiente di bellezza incontaminata, dove gli unici rumori sono costituiti dallo scrosciare delle acque e dal gracidare dei corvi; è possibile scegliere altri interessanti percorsi quali: la traversata al rifugio Zanotti per il Passo di Rostagno, al rifugio del Laus per il passo di Laroussa e al rifugio di Rabuons per il passo dell'Ischiator. Inoltre possono essere effettuate ascensioni su tutte le cime dell'alta Val Gesso; si segnalano, in particolare l'ascensione al Monte Corborant e quella al Becco Alto d'Ischiator; dalla vetta dell'Ischiator è possibile ammirare uno splendido panorama della cerchia alpina e, se si è fortunati, e il cielo è perfettamente limpido, si può scorgere, in lontananza la Costa Azzurra.
E’ possibile l’ ascensione a due vette: Becco Alto dell’ Ischiator e Corborant
Becco Alto dell’ Ischiator (2996m.): dal rifugio del Migliorero si costeggia il lago inferiore dell’ Ischiator, quindi, si segue, salendo a destra , il sentiero che conduce, al Passo Laris; dal Passo il percorso è più impegnativo: si scende per qualche metro, si attraversa un tratto detritico quindi si sale per detriti, balze erbose e qualche passaggio roccioso, si incontrano anche tracce di sentiero.;
Difficoltà E sino a Passo Laris, PD dal Passo Laris alla vetta.
Corborant (3010 m.): dalla vetta è possibile contemplare un paessaggio superbo: il monte Tenibres, il monte Matto, l’ Argentera, una parte del lago di Rabuons e dei laghetti minori:
Dal rifugio Migliorero si percorre il sentiero che conduce al lago superiore, si costeggia il lago e si risale lungo un canale; superato uno sperone si prosegue per un tratto roccioso che conduce alla vetta.
Difficoltà EE sino al lago superiore; AD da lago alla vetta.